Circondata da dolci prati e freschi boschi, Cesuna è il luogo ideale per chi ama muoversi con poca fatica: a piedi o in bici, da soli o con bambini, bastano pochi passi per uscire dal centro e ritrovarsi immersi nel verde.
Per aiutare a vivere appieno questa avventura, Cesuna ha avviato il progetto Cesuna, camminare nella storia e nella natura, una serie di cartine topografiche in cui saranno presentati una decina di percorsi che si snoderanno attorno al paese, tutti descritti e documentati da fotografie, curiosità e cenni storici.
Ad oggi sono stati pubblicate le prime 4 passeggiate del ciclamino tutte disponibili presso la sede della Pro Loco.
Per valorizzare ulteriormente l'immenso patrimonio naturale dell'Altipiano, nel 2017 Cesuna ha aderito al progetto indetto dal comune di Roana per la realizzazione di una fitta rete di percorsi dedicati alla mobilità dolce, tutti ben documentati su cartina topografica (disponibile presso la sede della Pro Loco) e mediante segnaletica colorata realizzata sul luogo sempre in pieno rispetto dell'ambiente in cui ci si trova.
Di seguito riportiamo una breve descrizione con mappa e tracciato GPS
PERCORSO N° 101 (Lunghezza metri 7900, tempo di percorrenza: ore 2; dislivello: + 207, - 207; presenta tratti comuni con i percorsi 102 e 105)
Il percorso inizia dal piazzale dell’Ex Stazione del trenino. Si percorre la strada (via Magnaboschi) che diparte, in salita, dall’angolo Sud Est della piazza. Dopo circa 100 metri, al bivio, si tiene la sinistra imboccando via Larici e si prosegue per circa 400 metri su asfalto. La strada diventa sterrata fino ad incontrare, sulla sinistra, un ponte di pietra che si attraversa e si avanza, senza deviazioni fino al km 4,0 dove si raggiunge l’area del Baito Boscon (tabelle descrittive degli eventi storici). Si svolta immediatamente a destra imboccando la prima carrareccia in salita e si prosegue ignorando deviazioni a destra e a sinistra fino alla selletta Lemerle (km 5,1). Dalla selletta la strada scende, per circa 200 metri, raggiungendo una biforcazione. Si prende a sinistra la carrareccia (nel tratto di breve piano si possono visitare le trincee e le postazioni di mitragliatrici che fermarono la Strafexpediotion nel corso della Grande Guerra) e si scende fino a incontrare, al km 6,0 circa, un’altra strada sterrata che si prende a destra in discesa. Dopo un tornante si giunge all’incrocio con via Monte Zovetto dov’è situato l’oratorio di Sant’Antonio (dietro al quale si diparte il sentiero che porta ai cimiteri della Grande Guerra). All’incrocio, si svolta a destra e, percorrendo in leggera discesa via Monte Zovetto, si giunge in contrada Magnaboschi. Al limitare nord della stessa, superato il capitello dedicato a Sant’Antonio da Padova, s’incontrano ancora alcune case (una tinteggiata di rosso) e, dopo qualche decina di metri (km 7,0) la “casetta rossa - metri 1066”. Qui si abbandona la strada asfaltata e si prende a destra, in discesa, una stradina sassosa che si percorre fino a ritrovare il ponte attraversato all’andata. Si svolta a sinistra e si percorre a ritroso il tratto iniziale fino al punto di partenza presso il piazzale dell’Ex Stazione del trenino.
Lunghezza del percorso: 6.6 km
PERCORSO N° 102 (Lunghezza metri 6100, tempo di percorrenza: ore 1 minuti 45; dislivello: +276, - 204; presenta tratti comuni con i percorsi 101 e 105)
Dal piazzale dell’Ex Stazione del trenino si procede in salita su via Magnaboschi. Dopo un centinaio di metri, al bivio, si prende a sinistra via Larici (prima asfaltata e poi sterrata). In prossimità del ponte di pietra, senza attraversarlo, si imbocca a destra una stradina in salita; si passa accanto alla “casetta rossa – metri 1066” e si prosegue, a sinistra, su carrareccia in salita (800 metri circa dalla partenza) seguendo le indicazioni “Monte Lemerle”. Superato il cippo commemorativo dedicato al guardiaboschi Costante Martello, si procede sempre in salita percorrendo la stessa carrareccia che, dopo un tornante, prende il nome di “strada dell’Hust”. Si ignora una prima deviazione a sinistra e, al km 1,6 circa, si prosegue tenendo la sinistra. L’area è ricca di emergenze storiche della Grande Guerra per cui, lungo il tragitto, si possono vedere: resti di trincee, postazioni di mitragliatrici e altri manufatti militari. Dopo un tratto pianeggiante, al km 2,5 circa si abbandona momentaneamente il percorso per inoltrarsi, imboccando a destra un sentiero in salita, nell’area monumentale di Monte Lemerle sulla cui sommità si trovano due cippi commemorativi ed una croce. Si ridiscende per lo stesso sentiero fino a raggiungere il punto della deviazione e, riprendendo a destra il percorso principale, si prosegue pressoché in piano fino a giungere a una diramazione nella quale si tiene la sinistra (si incontrano i segnavia dell’Ecomuseo della Grande Guerra). Dopo un tratto pianeggiante, una breve salita sassosa porta a un bivio (km 3,8 dalla partenza) dove si svolta a sinistra a 90° e si scende per ripido sentiero boschivo per circa 100 metri. Qui si svolta a destra immettendosi in un largo sentiero fino a raggiungere il posto di comando in caverna del 9° Battaglione del South Staffordshire Regiment. Il sentiero prosegue, a sinistra, in discesa fino a incrociare, al km 4,6 circa, la strada bianca che proviene dal Baito Boscon. Ci si immette sulla strada girando a destra in leggera salita e si procede in direzione della Selletta Lemerle (ignorando deviazioni). Dalla selletta la strada scende, per circa 200 metri, raggiungendo una biforcazione. Si prende a sinistra la carrareccia (nel tratto di breve piano si possono visitare le trincee e le postazioni di mitragliatrici che fermarono la Strafexpediotion nel corso della Grande Guerra) e si scende fino a incontrare un’altra strada sterrata che si prende a destra in discesa. Dopo un tornante si giunge all’incrocio con via Monte Zovetto dov’è situato l’Oratorio di Sant’Antonio (dietro al quale si diparte il sentiero che porta ai cimiteri della Grande Guerra). Per tornare al punto di partenza si scende a destra lungo via Monte Zovetto (che, più avanti, diventa via Magnaboschi) seguendo le indicazioni del percorso n° 101 (ulteriori 1,8 km circa).
Lunghezza del percorso: 3 km
PERCORSO N° 103 (Lunghezza metri 2900, tempo di percorrenza 1 ORA E 30'; dislivello: + 85, -137; tratti in comune con i percorsi 104 e 125).
Il percorso inizia nei pressi dell'Oratorio di Sant'Antonio dove è possibile posteggiare l'auto (per arrivarci a piedi: partendo dal piazzale dell'Ex Stazione del trenino è necessario percorrere in salita la strada asfaltata che porta alla contrada Magnaboschi e percorrerla - vie Magnaboschi e poi Monte Zovetto - per circa 1,8 km).
Alla destra dell'Oratorio di Sant'Antonio, si prende un vialetto che attraversa una piccola radura verde la quale introduce alla Zona Sacra del Fante (notevoli emergenze storico - commemorative riferite alla Grande Guerra). Il percorso prosegue su stradina che attraversa le aree cimiteriali e sale poi fino a sfociare in una ulteriore piccola radura (pozza per abbeverare il bestiame e piccolo pozzo a livello del terreno). Si prosegue su pista erbosa in direzione di una tabella dell'Ecomuseo della Grande Guerra. Alla tabella (posta a 550 metri dalla partenza) si riprende un sentiero sassoso, a destra e in salita, in direzione di Monte Zovetto. Si segue il sentiero fino a incrociare la strada asfaltata del Kubelek; la si attraversa e si prosegue lungo la dirimpettaia carrareccia. Al km 1,2 dalla partenza, si giunge a un bivio e si prosegue, a sinistra in salita, costeggiando una cava di marmo dismessa. Seguendo il sentiero delimitato da laste/stoan platten, si giunge al punto più elevato del percorso (km 1,4). La strada prosegue in discesa a mezza costa, in direzione Ovest, sul versante nord del Monte Zovetto. All'uscita dal bosco si ignora una deviazione a destra in discesa mentre la strada compie un'ampia curva destrorsa, leggermente infossata, all'interno di un valloncello. Si sfiorano alcune case (villaggio dei fiori; non si considera la strada privata che ne da l'accesso) e si prosegue, in discesa, ignorando una deviazione a sinistra che sale al Kubelek. In prossimità del cippo in memoria del Tenente Colonnello Ugo Bignami il fondo stradale diventa asfaltato (km 2,4 dalla partenza). Si scende a destra lungo la strada asfaltata incontrando la cabina di un acquedotto, costruito negli anni '50, in prossimità di una curva a destra in ripida discesa. La strada si immette in via Busibollo (all'incrocio con via Pannocchio) e prosegue in discesa fino ad incontrare la chiesa parrocchiale punto d'arrivo del nostro percorso. Per raggiungere il piazzale dell'Ex Stazione del trenino è necessario percorrere in direzione sud, ulteriori 400 metri circa (ultimo tratto di via Busibollo, via Bgt Liguria, via Ka Balla, via Bgt Forli).
Lunghezza del percorso: 2.2 km
PERCORSO N° 104 (Lunghezza metri 5900, tempo di percorrenza ore 1 minuti 45; dislivello + 168, -189; tratti comuni con i percorsi 125 e 103).
Dal piazzale della Chiesa si sale in via Busibollo ignorando la deviazione a destra (strada del Pannocchio). Si supera la costruzione dell'acquedotto (costruito negli anni '50) e si giunge, dopo 500 metri dalla partenza, al cippo commemorativo del Tenente Colonnello Ugo Bignami. Si prosegue a destra lungo la strada delimitata da laste/stoan platten fino allo scollinamento in prossimità del vecchio cippo che delimita il confine tra i Comuni di Roana e di Cogollo del Cengio. A questo punto la strada scende in Val di Maso e si ignora una stradina a destra che sale alla caverna Bignami. Si prosegue in discesa, tenendo la sinistra, fino a giungere al limitare del bosco dove, a un bivio, si ignorano le stradine a destra e a sinistra e si prosegue diritto (km 1,350 circa dalla partenza). Dopo un breve tratto la stradina curva verso destra in discesa e attraversa un varco in un muretto a secco proseguendo lungo l'altro versante della valle. Il sentiero procede in discesa superando due tornantini (il primo a sinistra e il secondo a destra) e, correndo lungo il muretto a secco del fondovalle, si immette (al km 1,850) in una stradina sassosa in corrispondenza di un tornante. Si prosegue in discesa fino a incrociare (al km 2,250) la strada sterrata, sede del percorso del vecchio trenino Rocchette – Asiago, in prossimità del Bar Casetta Rossa. Si segue, a destra e in salita, la strada del vecchio trenino fino a giungere in corrispondenza dei primi edifici dell'abitato di Treschè Conca dove si abbandona il tracciato del vecchio trenino per seguire a destra una deviazione in salita. La stradina, delimitata sulla destra da “masiere” (muretti di pietre a secco), costeggia inizialmente, in posizione più elevata, il tracciato del vecchio trenino poi se ne allontana e diventa asfaltata (via Zonta). Si superano alcuni condomini e un campo da calcio giungendo a un incrocio dove si prosegue diritto sempre su via Zonta. Giunti alla rotonda della strada provinciale (km 3,8) ci si tiene a destra su stradina sterrata riprendendo il tracciato della strada del vecchio trenino. Si supera una prima galleria alla cui uscita si attraversa la strada che da Treschè Conca porta a Cesuna. Dopo alcuni metri dall'attraversamento si imbocca a destra la strada sterrata (del vecchio trenino) e la si segue fino ad incontrare (km 5,2), prima della seconda galleria, lo spazio attrezzato con bacheche illustranti la storia della ferrovia Rocchette – Asiago). Ci si immette in galleria sbucando alle spalle del “Palastazione” nel piazzale della Ex Stazione del trenino, meta finale del percorso.
Lunghezza del percorso: 4.5 km
Lunghezza del percorso: 5.3 km
PERCORSO N° 105 (Lunghezza metri 7100; tempo di percorrenza ore 2 15'; dislivello: +63, -118; tratti comuni con i percorsi 101, 102 e 106)
Il percorso inizia dal piazzale dell’Ex Stazione del trenino. Si percorre la strada (via Magnaboschi) che diparte, in salita, dall’angolo Sud Est della piazza. Dopo circa 100 metri, al bivio, si tiene la sinistra imboccando via Larici e si prosegue per circa 400 metri su asfalto. La strada diventa sterrata fino ad incontrare, sulla sinistra, un ponte di pietra che si attraversa e si avanza, senza deviazioni fino al km 2,9. Qui, in prossimità della particella forestale n° 214 (vernice gialla e blu), s'imbocca un sentierino, in discesa a sinistra, che corre lungo l'impluvio di un valloncello, Si prosegue in discesa, senza deviare, fino a raggiungere la carrozzabile sterrata. Si procede a destra in leggera salita e dopo poche decine di metri si raggiunge il cimitero militare inglese del Boscon. In corrispondenza dell'angolo Sud/Ovest del cimitero si svolta a sinistra e se ne costeggia il tratto del muro di cinta inoltrandosi, in salita, per pochi metri nel bosco fino a sbucare sulla carrareccia in corrispondenza del cippo dedicato alla memoria di Angelo Dal Zotto. Si prosegue a sinistra in salita e al km 3,6 dalla partenza (dove il pendio si fa più dolce) si diparte sulla sinistra un ampio sentiero. Si prosegue su questo sentiero e dopo poco s'intravede sulla destra una depressione, non protetta, nota con il nome di Tifa Gruba (depressione naturale profonda circa 50 metri con diametro medio alla bocca di circa 180 metri). Al km 4,2 si giunge ad una diramazione dove si prende a destra il sentiero che costeggia, ad arco, la Tifa Gruba lasciando sempre alla propria destra detta depressione. Il sentiero sale poi leggermente piegando a sinistra fino ad una stretta curva a gomito, a sinistra, e si allontana decisamente dalla Tifa Gruba scendendo fino alla confluenza (km 4,5) in una carrareccia . Questa si prende a sinistra in leggera discesa (visibili resti di trincea) e dopo 300 metri si ritorna sulla carrozzabile sterrata abbandonata precedentemente nei pressi del cimitero militare inglese. Si svolta a destra e la si percorre ignorando altre deviazioni, sia a destra sia a sinistra, fino al km 5,3 dove si svolta a sinistra su carrareccia contrassegnata da divieto di transito (il primo corto tratto, in piano, presenta un fondo strada umido). Si prosegue poi in salita su fondo sassoso e alla prima diramazione si tiene la sinistra mentre alla seconda (km 5,9) si gira a destra. Si prosegue con dei saliscendi e al km 6,5 si ignora la stradina selciata (in salita sulla sinistra) proseguendo, in discesa, in direzione dell'ex casello n° 15 della vecchia ferrovia Rocchette-Asiago. Giunti al casello si prosegue, in leggera salita a sinistra, lungo il tracciato della strada del vecchio trenino (in prossimità del paese di Cesuna diventa asfaltata) fino a giungere al piazzale dell'Ex Stazione, punto di partenza del percorso.
Lunghezza del percorso: 3.8 km
PERCORSO N° 106 – anello Est (lunghezza m 3.400, tempo di percorrenza 1 ora 15'; dislivello: +55, - 56; tratto comune con percorso 105).
Il percorso parte da piazza dell'Alpino (possibilità di parcheggiare l'auto). Si procede in direzione Est (verso Canove); percorsi circa 100 metri si svolta a sinistra in via della Mita in corrispondenza del cippo in ricordo della prima chiesetta di Cesuna. Dopo una trentina di metri s'incontra la deviazione che porta all'antica fontana pubblica di Cesuna (è possibile visitarla per poi tornare sui propri passi). Lasciato sulla destra il breve sentiero che porta alla fontana, si prosegue su strada prima asfaltata e poi sterrata fino a al km 0,52 (dalla partenza) dove s'incontra uno stretto sentiero, sulla destra, delimitato da paletti di legno. Terminata la palizzata si prosegue diritto su rampa erbosa fino a superare un filare di alberi che delimitano l'area di un parco tematico. Si costeggiano la piccola “città di roccia” e un boschetto procedendo, per alcune decine di metri, prima verso Est e poi verso nord. Si giunge nei pressi di un fontanello in struttura metallica e si prende a destra la strada asfaltata che porta ad un cancello (km 1,2 dalla partenza). Superato il cancello si svolta immediatamente a sinistra (via Brunialti) e si costeggia la recinzione della “casa Antonio Ferrarin – parrocchia di Thiene” fino ad imboccare un sentiero erboso delimitato da “stoan platten” o “laste”. Lo si percorre per intero e si giunge, al km 1,6, sulla carrareccia che a sinistra porta all'agriturismo “Col del Vento”. Si svolta invece a destra, in leggera salita, e dopo circa 300 metri, al primo bivio, si gira nuovamente a destra, ancora in leggera salita, su altra carrareccia meno ampia. Superata una sbarra per il traffico veicolare, si scende a sinistra su strada sterrata che è denominata via Case Guardia. Al km 2,2 si raggiunge la strada provinciale; la si attraversa in corrispondenza del “centro fondo” (casa Zeleghe) e ci si dirige verso la visibile strada del vecchio trenino che si imbocca a destra in falsopiano in salita. Al km 2,8, in prossimità del parco giochi, si svolta a destra su strada asfaltata (via Pineta) e, percorsi circa 100 metri, si raggiunge la strada provinciale (via Armistizio). Si gira a sinistra e, seguendo il marciapiede, si giunge dopo breve al punto di partenza.
Lunghezza del percorso: 3.1 km